Reimpianto ureterale robotico. Iniziale esperienza in un centro di alta specialità laparoscopica

Francesco Chiancone1, Maurizio Fedelini1, Andrea Oliva1, Daniele Mattace Raso1, Domenico Di Lorenzo1, Paolo Fedelini1
  • 1 AORN A. Cardarelli, U.O.C. Urologia (Napoli)

Abstract

Il video mostra il caso di una stenosi ureterale da danno iatrogeno dell’uretere pelvico in una giovane donna. La paziente viene posizionata in posizione supina, con un Trendelemburg di circa 20°. Viene effettuato un primo accesso open per un trocar robotico sulla linea mediana a 2cm dall’ombelico verso l’appendice xifoidea. Sulla linea trasversale passante per il primo trocar vengono posizionati altri 2 trocar da 8 mm robotici (uno a destra e uno a sinistra). Viene posizionato un trocar ausiliario robotico a due centimetri dalla SIAS sinistra lungo una linea che congiunge la SIAS al trocar centrale. Viene posizionato un trocar airseal da 8 mm a due centimetri dalla SIAS destra lungo una linea che congiunge la SIAS al trocar centrale. Dopo aver liberato il sigma dalle sue aderenze con l’ovaio, il mesosigma viene inciso fino a raggiungere la regione in cui l’uretere incrocia i vasi iliaci. Si procede ad isolamento dell’uretere e si incide a tutto spessore la regione cupolare vescicale dove si effettuerà il reimpianto in Vicryl 5-0, su stent doppio J. La sutura in due emicontinue viene effettuata a tutto spessore, comprendendo anche la mucosa vescicale ed alcuni punti di rinforzo vengono posizionati al termine della procedura.

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